Tra le questioni finanziarie, il credito d’imposta è sicuramente una delle più importanti, soprattutto se si è una piccola e media impresa innovativa e si è alla ricerca di finanziamenti o agevolazioni fiscali per fare investimenti in beni materiali e immateriali.
Per spiegare cosa è il credito d’imposta bisogna partire dalla definizione: “Il credito d’imposta è un qualsiasi credito che il contribuente (nel nostro caso specifico l’azienda) vanta nei confronti dello Stato.”
Il credito d’imposta può essere utilizzato per compensare eventuali debiti dell’azienda nei confronti dell’erario, per il pagamento dei tributi e, quando ammesso, se ne può chiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi.
Peraltro, il credito d’imposta è anche una delle misure più utilizzate dallo Stato per aiutare le imprese in investimenti produttivi e innovativi; infatti, esso ha a che fare strettamente con le tasse e viene utilizzato per avere uno “sconto” sui tributi da pagare a fine anno.
Negli ultimi anni il credito d’imposta sta assumendo un ruolo sempre più importante, come dimostra il piano Transizione 4.0 che presenta tre misure fiscali che si basano su questo strumento: Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali Si tratta della novità più interessante tra quelle presenti nel Piano Transizione 4.0.
Sostituisce l’iperammortamento e il super ammortamento, misure che negli ultimi anni sono state utilizzate da circa un milione di imprese per acquisti in beni materiali. Il MiSE le ha volute sostituire per dare l’opportunità anche alle microimprese di investire nell’acquisto di nuovi macchinari o strumenti. A cosa serve la misura?
Come si può intuire dal nome, a supportare le imprese che investono in nuovi beni strumentali, materiali e soprattutto immateriali, utili per il processo di trasformazione tecnologia e digitale.
Per gli investimenti in beni strumentali tecnologicamente avanzati è riconosciuto un credito d’imposta pari al 40% per spese fino a 2,5 milioni di euro e del 20% per la quota di spesa compresa tra i 2,5 milioni di euro e i 10 milioni di euro.
Per l’acquisto di beni strumentali immateriali, invece, è previsto un credito d’imposta del 15% fino a una spesa di 700.000 euro.
Per gli altri beni strumentali materiali, il credito d’imposta è del 6% fino a un limite massimo di 2 milioni di euro.
Il credito d’imposta si applica per tutti gli investiti effettuati dal 1° gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2020.
Credito d’imposta ricerca, sviluppi, innovazione e design Oltre agli acquisti di beni materiali e immateriali per favorire la digitalizzazione delle imprese, un altro punto fondamentale sono le spese in ricerca & sviluppo.
Il credito d’imposta varia a seconda della finalità dell’investimento.
Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale il credito d’imposta è pari al 12% delle spese agevolabili fino a un massimo di 3 milioni di euro.
Per la ricerca in innovazione tecnologica finalizzata alla realizzazione di prodotti il credito d’imposta è pari al 6% fino a un massimo di 1,5 milioni di euro.
La percentuale aumenta al 10% se l’attività è finalizzata alla transizione ecologica o all’innovazione digitale 4.0.
Per le attività di design e ideazione estetica il credito è pari al 6% fino a un limite massimo di spesa di 1,5 milioni di euro.
Il credito si applica a tutte le spese in ricerca, sviluppo, innovazione e design sostenute nel periodo d’imposta successivo al 31 dicembre 2019.
Il credito d’imposta ammonta al 60% del canone di locazione relativo al mese di marzo, aprile, maggio e giugno 2020.
Il credito d’imposta, per l’anno di imposta 2020, è pari al 50% del valore incrementale degli investimenti effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali.
Credito d’imposta per i servizi digitali
Con l’obiettivo di sostenere l’offerta informativa online in coincidenza con l’emergenza sanitaria (covid-19), alle imprese editrici di quotidiani e di periodici iscritte al registro degli operatori di comunicazione che occupano almeno un dipendente a tempo indeterminato, è riconosciuto un credito d’imposta pari al 30% della spesa effettiva sostenuta nell’anno 2020 per l’acquisizione dei servizi di server, hosting e banda larga per le testate edite in formato digitale, entro il limite di 8 milioni di euro per l’anno 2020.
Credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno
Per le imprese, situate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo di cui al comma 200 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019 n. 160, inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di Covid-19, è aumentato dal 12 al 25 per cento per le grandi imprese, dal 12 al 35 per cento per le medie imprese e dal 12 al 45 per cento per le piccole imprese; Credito d’imposta per aumenti di capitale Con l’obiettivo di un rafforzamento patrimoniale delle imprese, è stato previsto un credito d’imposta del 20% per i sottoscrittori di aumenti del capitale sociale a seguito di perdite derivanti dall’emergenza epidemiologica Covid-19. Altri crediti d’imposta in vigore fino al 31 dicembre 2020 sono i seguenti: Il credito d’imposta è relativo agli investimenti in ricerca e sviluppo di software per l’innovazione tecnologica. Credito d’imposta Per l’acquisto di registratori di cassa telematici: peri contribuenti che acquistano un nuovo registratore di cassa per l’invio dei corrispettivi telematici, è previsto un credito d’imposta pari al 50% della spesa fino ad un massimo di 250 euro.
Formazione 4.0
Come si può intuire dal nome, questa misura è pensata per favorire gli investimenti delle aziende che vogliono formare i propri dipendenti sulle materie di trasformazione tecnologica e digitale. Rispetto al passato è stato eliminato l’obbligo di accordo sindacale per favorire soprattutto le PMI.
Per le piccole imprese il credito vale il 50% delle spese ammissibili fino a 300.000 euro annuo, per le medie imprese scende al 40% con un tetto di 250.000 euro annuo e infine per le grandi imprese il credito d’imposta è al 30% fino a un 250.000 euro annuo. Il credito si applica alle spese di formazione sostenute nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019. Nel campo della formazione svolgeranno un ruolo sempre più importante i Competence Center e i Digital Innovation Hub, luoghi d’ aggregamento dove le imprese possono trovare aiuto per avviare il processo di digitalizzazione.
Prenota la tua Skype Call
Continuando la navigazione accetti Privacy & Cookie Policy di questo sito.